Titolo: Half Life

Anno: 1986

Regia: Dennis O’Rourke

Durata: 86 minuti circa

Half Life… Una mezza vita, una vita invisibile, una non vita, un contratto che non hai firmato perchè qualcuno, come quei moderni personaggi eterei dei call center ha raccolto un tuo “si” casuale a una stupida domandina innocente; e questo mediocre e sottopagato servo del sistema ne ha approfittato per considerarlo un assenso. E’ così che ti sei ritrovato firmatario di un contratto che non volevi; e adesso, se provi a protestare ci sono pure le clausole, finisci tu nelle rogne perchè lui, quello invisibile è addestrato a farti le domande trabocchetto e nessuno è mai responsabile tranne te.

Già, ma qui non stiamo parlando di call center e di contratti truffa; quello di cui parliamo è un contratto che ti garantisce una non vita. Ma non soltanto a te. Pagheranno i tuoi figli e i figli dei tuoi figli, per tutte le generazioni a venire; da questo contratto di dolore e sofferenza non c’è scampo; si sono presi la tua vita e quelle che verranno. Questo è l’allucinante messaggio che state per vedere.

Half Life è un documentario del 1986 e si tratta di un’opera sconvolgente anche se estremamente interessante sotto molteplici punti di vista.

Si potrebbe dire innanzitutto che dovrebbe essere visionato e studiato nelle scuole per mostrare ad esempio, che non c’è alcuna differenza tra gli atroci e inumani esperimenti degli scienziati nazisti e quelli compiuti dagli scienziati presentati in questo film, che sono americani; si, loro, quelli che hanno fatto credere al mondo intero di essere i buoni, quelli della cavalleria e della democrazia. Certo non si fa di tutta l’erba un fascio ma ben pochi si sono resi conto del perchè abbiamo nelle nostre menti impressa una certa immagine dell’america; pochi capiscono il potere della persuasione occulta ed è per questo che andrebbero ristabiliti gli equilibri. Bisognerebbe mostrare questo film per sollevare il velo della propaganda che ci ottenebra la mente e scoprire così che i gerarchi della politica americana sono tanto simili nei comportamenti ai loro antagonisti tedeschi che non esiste una linea netta di demarcazione, e che la loro ideologia camuffata da democrazia ha in realtà un solo nome: fascismo.

Half life è un film importante perchè mostra il vero volto dell’america ma anche perchè presenta al pubblico molti filmati originali dove si può vedere all’opera la macchina della propaganda; ma di cosa parla esattamente? Di una storia invisibile, mai salita in tutta la sua terribile verità alla ribalta delle cronache; una storia che inizia dopo la seconda guerra mondiale. Le isole Marshall furono conquistate ai giapponesi durante la guerra; sulle loro spiagge vivono delle popolazioni indigene assolutamente pacifiche e dopo il conflitto, le nazioni unite, misero queste isole sotto la protezione degli Stati Uniti che avrebbero dovuto garantire a queste persone sicurezza, libertà e assistenza di ogni genere.

Gli americani però interpretarono il mandato a modo loro iniziando a sperimentare sugli atolli le bombe atomiche. Il nome Bikini vi ricorda nulla? Beh i test atomici sull’atollo più famoso del mondo che venne sfollato grazie a un “si” estorto con l’inganno ai loro legittimi abitanti; gente tanto ingenua quanto disponibile e cordiale che garantì sempre la massima collaborazione (altro che call center, qui c’è da vedere i filmati originali per rendersi conto dell’ipocrisia americana), sono abbastanza noti.

Ciò che probabilmente è molto meno conosciuto è quanto successe nei successivi test e in particolare quando gli americani decisero di sperimentare la nuova potentissima bomba all’idrogeno che faceva impallidire per potenza e pericolosità tutte le precedenti versioni dell’atomica. In quell’occasione, il documentario dimostra come in modo del tutto consapevole e deliberato, il governo degli stati uniti e tutto l’apparato militare e scientifico coinvolto ha utilizzato quelle isole come laboratorio per studiare gli effetti della radioattività sul corpo umano a lungo termine. La bomba che fu fatta esplodere provocò una ricaduta radioattiva su tutte le isole lontane dal sito dell’esplosione e che in teoria non avrebbero dovuto essere interessate dagli effetti di questo test. Purtroppo, e non fu un caso, in quel particolare momento soffiavano dei venti che aiutarono la dispersione e il fallout nucleare in tutte quelle isole che avrebbero dovuto restare immuni. La situazione era ben conosciuta dal servizio meteorologico ma non si fece nulla per avvertire la gente ne per portarla in salvo. Cavie umane inconsapevoli; donne e bambini il cui destino e quello di tutte le loro generazioni future fu deciso in un attimo, con azioni e pensieri freddi e calcolati. Lo stesso personale americano con operatori radio che avevano base in una delle isole lontane che fu interessata dall’evento non fu avvisato.

A scuola e in tv spesso ci viene esibito un mostro; come ad esempio: Josef Rudolf Mengele (l’angelo della morte), colui che faceva esperimenti atroci sui bambini durante il regime nazista; noi ascoltiamo con orrore quelle storie consolandoci nello stesso tempo perchè quando la gente ha un mostro da additare prova sollievo; si sente più buona. Ma quanti mengele hanno agito nella storia proteggendosi dietro un distintivo che li classificava come i buoni? Non siamo forse tutti dei mengele? Anche se non agiamo direttamente; ci basta voltare la testa dall’altra parte, ci basta dire: “non voglio sapere per vivere meglio”. E in questo modo permettiamo ai mostri di continuare ad agire indisturbati.

Il film è importante anche dal punto di vista della propaganda; i filmati d’epoca presentati sono assolutamente imperdibili e vanno compresi se si vuole capire il nostro presente. Ciò che emerge da questo film e che andrebbe mostrato e analizzato in ogni scuola è il modus operandi, la filosofia di pensiero che sta dietro al sistema in cui tutti viviamo. Non si tratta semplicemente di dire se gli americani sono cattivi e non buoni o se gli uni sono peggio degli altri. Si tratta di comprendere un “sistema” che ci coinvolge tutti, nessuno escluso. Purtroppo il film è un po’ lento, la narrazione arranca un pochino, non è certo come quei documentari di oggi che assomigliano più a film d’azione che a veri documentari. Ma è assolutamente imperdibile per il valore storico e anche di informazione che contiene e veicola.

Buona visione.