“Tra ipocrisie, censure, faccia tosta e stupidità”
Ho appena visto il tanto chiaccherato “Sound Of Freedom” il film indipendente tra i cui molteplici produttori figura anche Mel Gibson, interpretato da Jim Caviezel e centrato sul traffico di minori e bambini utilizzati come schiavi sessuali.
Prima di parlare di questo film però, devo dire che sono rimasto piuttosto colpito dalla rabbia, sfociata in autentica idiozia da parte della critica e dei giornali, che si è abbattuta su una pellicola tutto sommato indipendente a basso budget che non ha goduto di una grossa distribuzione e che non è manco finita nei maggiori canali di streaming come Netflix, Amazon Prime e Disney Channel.
Dico che mi ha colpito perché nel caso dello scandalo per il film “Mignonnes” (Cuties 2020) che è partito dall’indignazione del pubblico per una pellicola che ammicca alla pedofilia esibendo in modo estremamente ambiguo la sessualità di ragazzine undicenni e che a fronte di un movimento spontaneo ha fatto perdere migliaia di abbonamenti a Netflix. Si è verificata una levata di scudi da parte della stampa e della critica per difendere questo prodotto e tesserne le lodi di critica sociale (ne parlo ampiamente nel mio libro Sub Limen 2 il lato oscuro di Hollywood).
https://www.amazon.it/SUB-LIMEN-OSCURO-HOLLYWOOD-Conquista/dp/B0CH2B1KZH/
Per Sound Of Freedom invece, una pellicola che denuncia apertamente il traffico e lo sfruttamento sessuale di minori, è accaduto esattamente il contrario: il pubblico lo ha sostenuto al punto da trasformarlo nel maggiore successo del 2023 in grado di scavalcare al botteghino blockbuster ad ampissima distribuzione e diffusione come Mission Impossible e Indiana Jones; mentre la critica e i giornalisti si sono premurati di distruggere la pellicola prendendosela non soltanto con il film,
l’attore e il regista, ma pure con il pubblico che è andato a vederlo. Onestamente non avevo mai assistito a un tale attacco in cui si prende di mezzo pure lo spettatore.
Ecco un esempio tutto Italiano, Matteo Regoli , critico cinematografico (si definisce così), esordisce in questo modo:
“…Qualche giorno fa vi parlavamo del clamoroso successo ottenuto da Sound of Freedom, film con protagonista il controverso attore Jim Caviezel e rivolto in larga parte ad un pubblico di cospirazionisti di estrema destra che sta facendo registrare incassi epocali al box office USA…”1
Ma anche in America il tono è lo stesso, il guardian ad esempio, in alcune recensioni, ne parla così:
“…Sostenuto dai cospirazionisti di QAnon, questo thriller ben intenzionato sul traffico sessuale di minori è volgare e pieno di pantomime criminali…” 2
“…Jim Caviezel interpreta il vero attivista Tim Ballard in un film noioso che è diventato un successo al botteghino americano…” 3
In una critica si arriva addirittura a negare che esista il problema del traffico di minori:
“…Si dice che la rappresentazione complessiva delle operazioni globali di schiavi sessuali infantili non sia realistica. Il film fa sembrare che siano comuni operazioni di rapimento di grandi dimensioni che forniscono bambini da utilizzare per la pornografia e gli schiavi del sesso. La verità è che di tutti i bambini rapiti nel mondo, quelli rapiti da sconosciuti sono meno dell’1% …
…Sfortunatamente questa storia gioca anche con alcune popolari storie di cospirazione di Qanon…”4
La critica prosegue poi in una critica politica a Trump e alla storia del pizzagate che con il film non ha alcuna attinenza.
Se poi diamo un’occhiata alle critiche ufficiali apparse su Rotten Tomatoes, troviamo sempre commenti simili:
“..È una storia bella e avvincente, ma è vero? Dopo un lungo controllo dei fatti, ho scoperto che gran parte della storia non è vera e che l’eroe è significativamente diverso nella realtà da come è rappresentato nel film. La puzza di QAnon pervade questo film…”
Da notare che leggendo la critica per intero, si scopre che il lungo controllo dei fatti a cui accenna, è una visita alla pagina di wikipedia.
Finora ho accennato soltanto alle critiche cinematografiche, ma è pazzesca la serie di polemiche che si è innescata su questo film che doveva uscire nel 2018 con la 20th Century Fox. Ma poi, dopo che la Disney ha acquistato il colosso della distribuzione, la pellicola è finita stranamente in cantina ad ammuffire e ci sono voluti 5 anni di litigi per fare in modo che i produttori tornassero in possesso
dei diritti per avere così la possibilità di farlo distribuire.
Controllando sulle liste di Amazon Prime, Netflix, Disney Channel, HBO, il film non risulta disponibile per la visione in streaming.
Uno dei produttori, Eduardo Verástegui, ha recentemente rivelato che aziende come Netflix e Amazon lo hanno rifiutato quando si è rivolto a loro per parlare di distribuzione, e alcuni “non hanno nemmeno risposto alle mie telefonate”. 5
Queste aziende però, interpellate per chiarimenti hanno negato di aver rifiutato il film e asseriscono di non aver mai ricevuto offerte in tal senso.
Quando poi è intervenuta la casa di produzione “Angel” di matrice cattolica, con un’interessante operazione di marketing è riuscita a far vedere il film che ha circolato pochissimo per le sale, fino a trasformarlo in uno dei maggiori incassi grazie al passaparola.
In molti articoli poi, si parla anche di Tim Ballard, il vero poliziotto interpretato dall’attore Caviezel, insinuando che non sia un eroe ma che sia stato accusato di condotta sessuale moralmente discutibile per certe frasi ambigue che avrebbe rivolto alle segretarie dell’associazione che ha messo in piedi per salvare i bambini6
Osservando questa gigantesca macchina del fango che si è attivata per un film, mi viene da pensare che un nervo scoperto è stato non solo toccato, ma probabilmente martellato con violenza e ripeto, ciò che più mi colpisce è che si tratta di un film dove si parla di bambini innocenti che vengono abusati; una tematica che dovrebbe mettere daccordo tutti e sopratutto una stampa molto attenta a non esporsi troppo e parandosi sempre e ipocritamente dietro al buonismo, ai diritti, etc. etc. etc.
Ho comunque visionato questa pellicola e posso dire che non la ho trovata noiosa; soltanto profondamente inquietante. Non c’è nessuna sequenza grafica di violenza esplicita. Il regista a mio
avviso è molto abile a non calcare la mano ma a rendere semplicemente evidente che cosa può significare il rapimento di un bambino. Ogni genitore non può non pensare ai suoi figli e anche chi non ne ha, è costretto a riflettere.
Forse non è un film perfetto, ma di certo è un atto doveroso che rompe un tabù e che per quanto faccia male e metta a disagio, va visto almeno una volta.
Approfondendo la storia di questo film mi è venuta una riflessione: forse, una volta tanto, una finestra di Overton è stata aperta per una buona causa… Probabilmente è questo che ha fatto schiumare di rabbia così tanta gente… Non penso siano tutti in malafede, ma di certo sono in tanti a non voler sentire queste storie perché ti costringono a riprenderti la tua responsabilità individuale, e questo fa certamente paura.
- https://cinema.everyeye.it/notizie/sound-of-freedom-netflix-disney-amazon-scartarono-film-complottista-jim-cavaziel-661364.html ↩︎
- https://www.theguardian.com/film/2023/sep/03/sound-of-freedom-review-manipulative-take-on-a-harrowing-topic ↩︎
- https://www.theguardian.com/film/2023/aug/30/sound-of-freedom-review-anti-child-trafficking-thriller-that-plays-to-the-qanon-crowd ↩︎
- http://www.lariat.org/AtTheMovies/new/soundfree.html ↩︎
- https://www.newsweek.com/sound-freedom-amazon-netflix- conspiracy-1822981 ↩︎
- https://www.newsweek.com/tim-ballard-sexual-misconduct-allegations-sound-summer-utah-senate-1828086 ↩︎